Preambolo
” I tuoi pensieri creano delle strutture, come delle impalcature, nella tua mente. Stai effettivamente incidendo componenti chimiche. Nella maggior parte dei casi, le persone rimangono bloccate dentro queste strutture, come la puntina nel solco del giradischi e non ne escono più.”(Steve Jobs)
Quando la tecnologia “PHI” è stata pensata, ancor prima di essere progettata tecnicamente e realizzata, le nostre “Strutture-pensiero” erano quelle di realizzare un dispositivo personale, maneggevole, portatile e che riuscisse nell’intento di “armonizzare” energeticamente le numerose e variegate frequenze/vibrazioni energetiche “sottili”(*) non biocompatibili, all’interno delle quali ogni persona è immersa, consapevolmente o meno, durante lo svolgimento delle proprie attività quotidiane.
L’interferenza che questa complessa amalgama frequenziale (geo-patica* e artificiale) può produrre, se non adeguatamente armonizzata, è definita, in termini fisici, “distruttiva” e va ad aggredire il sistema energetico umano limitandone, di fatto, in maniera più o meno significativa il potenziale energetico vitale e lo stato di benessere psico-fisico generale.
Nella fase di programmazione dei software operativi che sarebbero poi stati inseriti all’interno del microchip contenuto all’interno del “core tecnologico” dello strumento, la struttura-pensiero che ci ha accompagnato è stata quella di realizzare Algoritmi di Riarmonizzazione Complessi (ARC) che fossero, al tempo stesso specifici, ma anche eclettici e dotati di un ampio campo di azione.
Per armonizzare questa duplice esigenza sono “nati” due strumenti distinti ma complementari: PHI e PHI-Water™.
Sapendo su cosa agiscono e come tecnologicamente agiscono… si è trattato di diventare “architetti di idee”: è stato perciò necessario immaginare le varie e numerosissime “APP for PHI” e testarne l’efficacia.
Ancora Jobs diceva che: “La creatività è un prodotto degli incontri spontanei, delle conversazioni fortuite”.
E così è stato! Sin dal momento della loro uscita si è fatta sempre più pressante, da parte dei nostri primi acquirenti e delle persone curiose che hanno partecipato ai nostri corsi, la richiesta di sapere quali fossero le applicazioni pratiche dei due strumenti.
La “eccezionalità” dei prodotti e la serietà che contraddistingue la nostra azienda ci ha imposto, all’inizio, di concentrare l’attenzione sulle modalità di funzionamento dello strumento e di fornire solo delle indicazioni di massima sull’utilizzo degli strumenti stessi.
Questo articolo è stato pensato allo scopo di suggerire e mostrare alcune delle numerose applicazioni possibili, descrivendo con semplicità e leggerezza una giornata ideale in compagnia dei nostri due strumenti che diventa una vera e propria PHIlosofia di vita.
Ore 7:00
La sveglia suona…un’altra giornata sta per iniziare. Assonnato mi sposto svogliatamente in bagno per il consueto rituale mattutino. Successivamente mi dirigo in cucina, prendo la bottiglia che ho messo “in carica” sopra il mio PHI-Water™ (in irraggiamento) ieri sera e mi verso il mio primo energetico bicchiere d’acqua. Una piacevole sensazione rigenerante e rinfrescante mi strappa un sorriso e il mio livello di entusiasmo subisce una significativa impennata.
Ore 7:40
Salgo in macchina e piazzo il mio PHI (in irraggiamento) sul porta cellulare che ho posizionato sulla bocchetta dell’impianto di areazione. Accendo il mio “destriero” e mi dirigo nel traffico snervante… progressivamente all’interno dell’abitacolo cominciano a risuonare delle buone vibrazioni che mi rendono lucido, carico, attento ma che contribuiscono anche ad arginare giustificabili accessi di nervosismo scatenati da certe manovre “creative” effettuate con sfacciata disinvoltura da parte degli altri partecipanti alla “processione” automobilistica.
Ore 8:30
Dopo essere sopravvissuto alle insidie della giungla urbana arrivo finalmente in ufficio. In passato, giunto a questo punto della giornata, sarei stato pronto ad…andare a letto nuovamente. Stranamente invece, da quando ho iniziato ad usare i miei preziosi strumenti, mi rimane ancora energia per iniziare il mio lavoro da impiegato.
Mi siedo alla mia postazione di lavoro. Prima di accendere tutta la “baracca” elettro-magnetico-informatica, posiziono diligentemente il mio PHI (in irraggiamento) sul tavolo della mia scrivania a metà strada tra la tastiera e il monitor. All’inizio la curiosità e lo scetticismo dei miei colleghi di lavoro mi aveva “costretto” a posizionarlo sotto la mia sedia e l’effetto era meno efficace; usando questo espediente, spesso finiva che lo dimenticavo in ufficio; adesso la sua presenza sulla mia scrivania è stata metabolizzata…addirittura qualche collega, incuriosito dalla scomparsa dei miei continui sbadigli, della mia irritabilità e dei miei continui pellegrinaggi alla macchinetta del caffè, ha deciso di acquistarne uno e, spesso, ci scambiamo sguardi complici osservando lo stato semi-comatoso di certi colleghi miscredenti.
Ore 13:00
Pausa pranzo; mi dirigo al mio bar di fiducia, non prima di essermi ripreso il mio fedele strumento lucente e di essermelo messo nella tasca anteriore dei pantaloni; sarebbe consigliato metterlo nella tasca posteriore ma, visto che porto sempre con me il mio smart-phone e che odio marsupi & Co, finisce sempre che sono costretto a mettere il cellulare nella tasca dei pantaloni e, per non rischiare pericolose e sgradite aggressioni elettromagnetiche ad una zona così delicata e preziosa, mi premunisco inserendo nella stessa tasca anche il PHI.
Ore 18:00
Time out! Anche per oggi l’ho sfangata; è martedì: devo andare in palestra per mantenermi, almeno teoricamente, in forma e contrastare l’effetto dei radicali liberi e, soprattutto, dell’anagrafe.
Un pò di cardio e di stretching; anche durante l’attività sportiva il mio PHI trova sempre una tasca che lo accoglie e che lo costringe agli straordinari.
Il martedì è la giornata della rituale seduta di Yoga; come di consueto, assumo la mia postura di meditazione con il PHI posizionato in irraggiamento sopra l’osso sacro; ho notato che, in questo modo, impiego assai meno tempo per raggiungere il livello utile di rilassamento e di “presenza”; inoltre l’effetto rigenerante e calmante della seduta, coadiuvato anche dalla respirazione, è molto più possente.
All’interno del centro benessere che frequento abitualmente fanno dei meravigliosi massaggi con olii essenziali. Durante una seduta il mio operatore di fiducia mi ha chiesto delle informazioni sul curioso oggetto “alieno” che mi orbita continuamente attorno; non avendo una conoscenza così approfondita dello strumento e del suo utilizzo in ambito terapeutico gli ho consigliato di approfondire l’argomento visitando il sito www.aeteres.com e chiedere lumi direttamente ai tecnici dell’azienda e agli istruttori qualificati che gestiscono corsi specifici sullo strumento.
Il primo risultato è che ha acquistato un PHI sulla fiducia che adesso è perennemente posizionato in irraggiamento su un bel vassoio di acciaio sul quale fanno bella mostra di sé i flaconcini in vetro delle essenze e degli olii che, a suo parere, hanno raggiunto un livello energetico ed un’efficacia nettamente superiore.
Da quel momento ho deciso di “copiare” la sua App e, quando mi trovo ad assumere rimedi omeopatici o vibrazionali in genere, non manco di conservarli, al sicuro dalle congestioni geo-patiche ed elettromagnetiche, su un vassoio di acciaio posto sopra il PHI.
Dopo la seduta di yoga mi dirigo nello spogliatoio desideroso di pormi sotto un meraviglio scroscio d’acqua e di godermi una doccia infinita. Prima di aprire il rubinetto posiziono il fedele PHI sul piatto doccia, pur sapendo che l’ideale sarebbe stato utilizzarlo in coppia con il PHI-Water che ho lasciato a casa sul piano della cucina ad energizzare e purificare l’acqua che bevo…pazienza: non si può avere tutto dalla vita! Mi godo la doccia pervaso da una piacevolissima sensazione defaticante e rigenerante.
Ore 20:30
E’ ora di cena…mangio qualcosa di leggero e mi bevo un bel paio di bicchieri di acqua energizzata; il sapore delicato ha un retrogusto leggermente dolciastro ormai familiare e insostituibile.
Dopo cena mi concedo il piacere di un bel film; scelgo un poliziesco, piazzo il PHI davanti al mio amato televisore LCD e mi godo lo spettacolo senza pensieri.
Ore 23:30
Il film non era niente male ma ormai si è fatta l’ora di andare a letto e di abbandonarsi tra le braccia di Morfeo; prima di coricarmi e di gustarmi un buon libro, posiziono il PHI in irraggiamento sotto il letto, all’altezza del cuscino, per risolvere una fastidiosa geopatia tellurica che il fato ha collocato proprio in quel punto dove sono stato obbligato a piazzare il mio giaciglio; leggo qualche pagina ma le palpebre si fanno pesanti e… buona notte.