
Premessa
Il presente report è la cronaca di un’importante collaborazione iniziata nel marzo 2023 tra la nostra azienda, l’Università Tor Vergata e un istituto del CNR entrambe con sede a Roma, nello specifico, il dipartimento di “Materiali e Dispositivi” che a sua volta si trova all’interno dell’Istituto di Struttura della Materia (ISM).
Prima di descrivere nel dettaglio in che modo AETERE’S sia riuscita a fornire un apporto decisivo nell’ambito delle ricerche svolte all’interno del laboratorio destinato alla ricerca dei “Materiali autoassemblati sulle superfici”, diretto dal ricercatore Dott. Giorgio Contini (fisico), ci pare utile ricordare le specifiche del Consiglio Nazionale delle Ricerche e per farlo riportiamo fedelmente la descrizione che lo stesso CNR fornisce sul suo sito ufficiale:
“Il Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR) è un Ente pubblico di ricerca nazionale con competenze multidisciplinari, vigilato dal Ministero dell’Università e della Ricerca (MUR). Fondato nel 1923, ha il compito di realizzare progetti di ricerca scientifica nei principali settori della conoscenza e di applicarne i risultati per lo sviluppo del Paese, promuovendo l’innovazione, l’internazionalizzazione del “sistema ricerca” e favorendo la competitività del sistema industriale.
Ogni giorno, il CNR affronta le sfide del nostro tempo in molteplici settori: salute dell’uomo e del pianeta, ambiente ed energia, alimentazione e agricoltura sostenibile, trasporti e sistemi di produzione, ICT, nuovi materiali, sensori e aerospazio. Ma anche scienze umane e tutela del patrimonio culturale, scienze sociali, bioetica, scienze e tecnologie quantistiche, intelligenza artificiale, tecnologie abilitanti.
Le attività vengono svolte attraverso un patrimonio di risorse umane di oltre 9.000 dipendenti operanti su tutto il territorio nazionale, di cui circa 7.000 impegnati in ricerca e attività di supporto alla ricerca. La rete scientifica è costituita da 88 Istituti di ricerca e da sette Dipartimenti per aree macro-tematiche.
Un contributo importante arriva dalle collaborazioni, anche internazionali, con i ricercatori delle Università e delle imprese. Il CNR, inoltre, è il maggior Ente non universitario coinvolto nei dottorati di ricerca degli atenei italiani, con l’obiettivo di contribuire all’alta formazione dei giovani mediante percorsi caratterizzati da altissimo profilo scientifico, innovazione e qualità della ricerca.”
(Fonte: https://www.cnr.it/it/chi-siamo)
Questa doverosa premessa, oltre a fornire alcune informazioni utili per definire meglio l’ente nelle sue complesse specifiche strutturali/organizzative e i suoi numerosi campi di studio e d’intervento, rappresenta anche una sorta di riconoscimento ufficiale del livello di professionalità, competenza e credibilità che la nostra azienda ha saputo conquistarsi nel corso degli anni, dal momento che un ente del genere ci ha contattati, nella persona del Dott. Giorgio Contini, per richiedere un nostro parere ed intervento.
La cronaca
Il Dott. Giorgio Contini ha conseguito la Laurea Magistrale in Fisica presso l’Università La Sapienza a Roma e un dottorato di ricerca in Materiali per la Salute, l’Ambiente e l’Energia presso l’Università Tor Vergata, sempre a Roma. Contini è un ricercatore e capo laboratorio del SAMOS (Self-Assembled Materials on Surface: “Materiali auto-assemblati sulle superfici”)
Nella primavera del 2023, il laboratorio destinato alla ricerca/sperimentazione diretto dal Dott. Giorgio Contini aveva riscontrato un grave problema di interferenza elettromagnetica strumentale, derivante dall’alimentazione elettrica, che andava a disturbare pesantemente i sofisticati e delicati sensori delle apparecchiature di misurazione alterando la precisione di alcuni dati registrati.
È importante ricordare che la principale attività di ricerca del Dott. Contini riguarda materiali nano-strutturati bidimensionali basati principalmente sull’autoassemblaggio molecolare (come il grafene 2.0) e sulla reattività sulle superfici, andandone a studiare le proprietà elettroniche e di trasporto di carica. L’obiettivo principale della sua ricerca è quello di sviluppare strutture molecolari organiche su superfici che siano di particolare importanza per dispositivi elettronici molecolari e sensori, ma la problematica tecnica occorsa necessitava di una una soluzione in grado di eliminare le interferenze elettromagnetiche all’interno del laboratorio.
Il rilevamento ambientale effettuato da Andrea Amato, Tossicologo Ambientale e direttore del dipartimento di Tossicologia ambientale AETERE’S, ha evidenziato un importante disturbo elettrotossicologico determinato da quella che in gergo tecnico è definita “dirty electricity” (letteralmente: “elettricità sporca”). Ricordiamo che per dirty electricity si intende una vasta gamma di disturbi di tipo sia continuo che transitorio che arrivano a coprire una banda di frequenze molto estesa. Tutto ciò che non fa parte dei 50Hz della frequenza di rete (60Hz negli Stati Uniti e una manciata di altri paesi) essendo estraneo al trasporto di energia, per definizione può essere identificato come dirty electricity, anche se comunemente si fa riferimento solo ai disturbi correlati alle frequenze più alte.
Questo inquinamento nasce all’interno degli stessi apparecchi che sono alimentati dalla tensione di rete e si propaga ovunque nella rete elettrica interna degli edifici, interessando linee anche molto distanti dall’origine del disturbo stesso. Gran parte delle elettroniche moderne sono responsabili della creazione di alti livelli di dirty electricity dal momento che sono state progettate per assorbire la corrente in step discreti e discontinui piuttosto che in maniera lineare e costante.
Il funzionamento a step permette una maggiore efficienza energetica a scapito di un maggiore inquinamento in rete.
Dopo un’accurata analisi dei dati misurati durante il sopralluogo e la perizia ambientale, all’interno del laboratorio sono stati installati dei dispositivi AETERE’S specifici per la solvenza, condensazione e trasformazione dei vari disturbi elettrotossicologici evidenziati.
Nello specifico:
ORPHEUS EV (evolution): filtro di rete ad alte prestazioni, specifico per i disturbi elettrotossicologici, in grado di filtrare e ridurre massivamente i rumori di fondo e ogni disturbo elettromagnetico (elettrosmog, dirty electricity) presente nella rete elettrica. Condensa e armonizza il disturbo elettromagnetico ambientale non biocompatibile. Protegge le apparecchiature da rumori impulsivi, sovratensioni ed armoniche di rete; è indicato in tutte le situazioni di elevato inquinamento elettromagnetico e di dirty electricity nella rete elettrica dove l’affollamento delle apparecchiature elettroniche causa improvvisi malfunzionamenti o black-out ai dispositivi stessi.
MINIBLACK EV: filtro di rete per la condensazione della componente elettromagnetica non biocompatibile. Oltre alla sua potente azione di filtratura di armoniche e sovratensioni di rete tra fase e neutro, al suo interno sono state integrate alcune funzioni e informazioni sottili digitalizzate dell’Orpheus. Questo processo di ibridizzazione ha migliorato l’efficacia dell’attenuazioni delle armoniche di rete e potenziato la sua capacità di armonizzazione energetica, grazie alle informazioni sottili digitalizzate, mantenendo la protezione alle sovratensioni e agli impulsi di rete distruttivi.
SX EV: distributore di rete in ausilio per la condensazione della componente elettromagnetica ad alta frequenza non biocompatibile. Si tratta di un dispositivo in grado di dialogare con tutta l’altra strumentazione, amplificandone efficacia e raggio di azione e che utilizza tutti i devices collegati per diffondere le informazioni progettate specificatamente per la condensazione dello stress elettromagnetico ad alta frequenza ambientale, andando così a creare una rete risonante di spot armonizzanti all’interno degli spazi abitativi.
Al termine dell’installazione strumentale le misurazioni di controllo effettuate da Amato sono tornate all’interno dei valori di tolleranza e i dati forniti dalle varie apparecchiature durante i successivi esperimenti di controllo effettuati dallo staff del dipartimento, si sono finalmente normalizzati, mostrando la coerenza e l’attendibilità indispensabili per l’analisi dei vari esperimenti di ricerca del laboratorio.
Problema risolto.
Si tratta quindi di un risultato importante e significativo che colloca la nostra competenza, la nostra professionalità, la nostra strumentazione, in sintesi, la nostra azienda ad un livello riconosciuto di assoluta eccellenza.