Nell’ultimo periodo abbiamo assistito ad un’autentica esplosione mediatica riguardante il tema dell’intelligenza artificiale. Scrittori, giornalisti, registi, tuttologi, filosofi, scienziati, ovviamente, si stanno tutti concentrando sull’analisi di un imminente pazzesco risultato della tecnologia e della mente umana che, se conseguito, rappresenterebbe un’autentica trasfigurazione dell’uomo che vedrebbe elevato il suo ruolo nell’universo dal rango creatura a quello di creatore.
Non desidero entrare nel merito degli aspetti tecnici di “come” ciò possa essere realizzato, per ovvia ignoranza, né nei risvolti etici e morali del “perché” debba o non debba essere auspicato un evento del genere, per ovvia inadeguatezza e pudore. Il terreno su cui, invece, vorrei condurre le vostre riflessioni e i vostri passi, affiancandoli ai miei, è lo Spazio Sacro e le regole che ne determinano la forma, la funzione e lo scopo.
Negli anni 70 un matematico di Cambridge, un certo John Conway, progettò un software simulativo semplice che chiamò “il gioco della vita” ed effettuò una scoperta inaspettata e sconvolgente.
La simulazione consiste in una griglia, come una scacchiera, che si estende all’infinito in ogni direzione. Ogni singola celletta può seguire due unici comportamenti: può illuminarsi (diventare viva, seguendo la definizione del matematico inglese), o spegnersi e diventare scura (morta)
La vita o la morte di una cella dipendono dalle interazioni con le 8 celle che la circondano e l’interazione tra le celle è ordinata da poche e semplici regole preimpostate.
Si stabiliscono a priori una matrice, cioè uno spazio di azione, un insieme iniziale di celle “vive” e delle semplici regole di relazione. Facendo poi partire la simulazione, queste semplici regole determinano cosa accadrà in futuro. I risultati sono sorprendenti. Mentre il programma si dipana nel tempo, le cellette iniziano ad organizzarsi in grappoli. Diverse figure compaiono e scompaiono; sequenze e schemi ricorrenti evolvono, diventando sempre più complessi e cominciano a sembrare sorprendentemente simili a modelli visti in natura. Spontaneamente e a prescindere dalle condizioni iniziali, puntualmente si generano schemi e figure ordinate; strutture complesse si aggregano e si muovono nella griglia, interagiscono, si fondono, arrivando persino a riprodursi come reali forme di vita. Ordo ab chao: ordine dal caos.
In sintesi questa simulazione mostra e dimostra che forme complesse, funzioni e proprietà, possono emergere spontaneamente in uno spazio governato da regole semplici. Alcuni pensatori e scienziati vogliono leggere in questa scoperta la dimostrazione che la vita, l’intelligenza e la coscienza siano proprietà che possono emergere spontaneamente dalla materia, senza un intervento sovrannaturale. In realtà, basta semplicemente fare un passo indietro nella catena di causa/effetto e fare le seguenti domande logiche:
Chi o che cosa ha creato la griglia sulla quale applicare le regole?
Chi o che cosa ha creato le celle?
Chi o che cosa ha deciso le regole?
Chi o che cosa ha pensato e progettato il software della vita?
A quale scopo? A quale fine? Perché?
Ai posteri l’ardua sentenza.
L’aspetto che più di ogni altro mi ha emozionato e confortato da questa sperimentazione è la sua completa risonanza e coerenza con uno dei concetti più antichi e universali dell’uomo: lo Spazio Sacro, le cui dinamiche, tramandate lungo le onde dell’oceano del tempo, da ogni cultura, filosofia, ad ogni latitudine del globo terracqueo, sono esattamente le stesse emerse nella simulazione computerizzata!
Lo Spazio Sacro è una griglia frattalica, il che, in soldoni, significa che è un modello definito nella forma geometrica e nelle funzioni, secondo rapporti e proporzioni che si ripetono costantemente in ogni struttura, a prescindere dalle dimensioni: una galassia e un atomo possiedono lo stesso ordine strutturale, semplicemente su scala diversa. La griglia dello Spazio Sacro si organizza attorno un nucleo elementare composto da 9 cellette e si espande fino a raggiungere una matrice quadrata composta da 9×9 caselle. La Griglia Sacra, si edifica attorno ad un fulcro di organizzazione ed è governata da pochi principi/leggi universali. Ogni processo di vita che si svolge all’interno di uno Spazio Sacro è accompagnato armonicamente verso il fine e lo scopo. L’Armonia dinamica è la proprietà complessa che emerge dai principi energetici e la struttura architettonica di uno Spazio Sacro.
Ecco perché l’Aetere’s parla di RI-armonizzazione degli spazi di Vita. Siamo perfettamente consapevoli e grati della sacralità e armonia intrinseche in ogni spazio naturale della nostra madre Terra, ma non possiamo esimerci da constatare che esistono spazi abitativi e lavorativi che sono letteralmente aggrediti da una moltitudine di disturbi frequenziali, la maggior parte dei quali, ahinoi, generati dalla stessa tecnologia umana. Congestioni artificiali che si sommano a quelle naturali, che rappresentano i semplici prodotti di scarto del metabolismo di Gaia. In queste condizioni, la sacralità e l’armonia naturali sono soffocate da una nube di congestioni che ne impediscono la piena manifestazione.
E’ con estrema umiltà e rispetto che i nostri operatori intervengono quindi sullo spazio, dopo un’attenta e approfondita analisi, applicando strategie e tecnologie che sono finalizzate alla filtrazione, trasformazione e condensazione di tutte quelle interferenze non biocompatibili. Il nostro agire è quindi finalizzato a ripristinare la corretta architettura energetica della Griglia di Vita e dei flussi energetici, in modo che i principi e le leggi di Armonia naturale possano tornare a promuovere spontaneamente, ordine, vita, benessere ed evoluzione.