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Mi reco a Malta e a Gozo attirato da un sito archeologico considerato uno dei più affascinanti al mondo: l’ipogeo di hal-Saflieni Paola e da alcuni templi megalitici disseminati sull’arcipelago. La realtà si presenta superiore alle aspettative, l’abilità dei costruttori (foto 1) dei templi preistorici di Malta e Gozo risalente a circa 5600 anni fa è impressionante sia dal punto di vista architettonico che da quello energetico. In tutti gli edifici sacri traspare la complessa sacralità matrifocale, incentrata sul culto del principio femminile della Grande Dea creatrice, accompagnata da una conoscenza della gestione energetica delle forze della terra in un periodo storico impensabile, ammesso che la storia scritta non nasconda lacune temporali.
Ipogeo di Hal-Saflieni Paola (Malta)
Questa vasta necropoli sotterranea merita da sola il viaggio a Malta. Realizzata su 3 livelli in un arco di periodo di 1200 anni a partire dal 3600 a.C. ha una pianta estremamente articolata. È decisamente riduttivo definirla una necropoli, gli straordinari ambienti decorati con raffinati rilievi e pitture evocano le forme dei templi rinvenuti in superficie e sparsi sullarcipelago.
Molte sale non lasciano pensare a luoghi di sepoltura, lenergia del luogo ed in particolare in alcune stanze è altissima, purtroppo la visita guidata (notevolissima sotto tutti i punti di vista, coadiuvata da luci e suoni) non mi permette analisi energetiche precise, la sensazione è che il luogo non abbia particolari forze naturali, ma che lenergia sia dovuta a complessi rituali sciamanici: simboli, pitture, geometrie, ed architetture realizzate anche a sfruttare particolari frequenze sonore rendono il sito assolutamente magico e unico.
Templi di Ggantija (Gozo)
Tempio risalente al 3600 a.C. (foto 2) domina laltopiano centrale dellisola di Gozo. È ben conservato e questo gli consente ancora di far sentire la sua originale portanza energetica. L’orientamento del tempio megalitico è quello caro ai costruttori dell’arcipleago, con un asse lungo 23 metri orientato a nord-ovest/sud-est.
Sono molti gli elementi che contribuiscono alla sua energia: una potente LeyLine proveniente da sud-est fa ingresso solenne nel suo portale principale (foto 3) e diverse falde di acqua sotterranea si diramano lungo tutta la superficie della struttura megalitica.
Il tempio dedicato alla Dea Madre e alla fertilità ha un effetto notevole sullattivazione di alcuni chakra, in particolare il Cardiaco, il Sex ed il Perineo.
L’interno del tempio ha una pianta particolare (tempio lobato) che ritroviamo poi riproposta in quasi tutti gli altri edifici sacri della vicina isola di Malta . I molti vani hanno evidenti destinazioni duso, la disposizione dei vari altari lasciano ipotizzare una sacralità complessa ed articolata.
Provo ad effettuare una misurazione in Bovis, scala cara all’amico Fabrizio Nencioni, nei due punti che mi sembrano i più potenti, l’altare di sinistra misura 12000 bovis e quella centrale 14000 (foto 4). I valori sono alti per un edificio sacro che ha perso la sua geometria originale ed il rinnovo delle pratiche sciamaniche non più perpetuate da almeno 3000 anni.
Templi di Tarxien Paola (Malta)
È il complesso di templi più grande dell’isola (foto 5). Molto articolato nella sua pianta presenta l’asse principale orientato a nord-ovest/sud-est, orientamento che poi ritroveremo praticamente in tutti i templi dellarcipelago non a carattere astronomico. La presenza di enormi statue di Dee grasse (foto 6) ne caratterizzano il sacro insieme ad altari con riferimenti ad animali che ne suggeriscono il ricorso a sacrifici rituali (foto 7).
È sicuramente il tempio più incredibile dell’isola per la presenza di raffinati rilievi e decorazioni su pietra dove i soggetti preferiti sono rappresentati da spirali e alberi della vita (foto 8). Rilevo una LeyLine importante proveniente da sud-sud-ovest , non è orientata con i due assi principali dei due templi (il secondo tempio ha un asse a nord-est/sud-ovest) ma all’interno dell’edificio, i costruttori sembrano avergli riservato una corsia. Nel primo ambiente misuro lenergia di un enorme statua di Dea grassa: 8000 bovis. Ma la misurazione più importante è un’altra; in questambiente si sono attivati tutti i chakra inferiori.
Le successive analisi determinano che non si tratta di un caso, ogni ambiente è energeticamente dedicato. La seconda sala attiva il chakra cardiaco e la terza sala l’ajna (il terzo occhio). È in questa sala che si trovano gli altari dei sacrifici rituali ( foto 9), provo a misurarne i valori di quella che sembra la principale: 12000 bovis (foto 10).
Tempio di Hagar Qim (Malta)
Sorge in cima ad una scogliera, la pianta articolata e complessa ne suggerisce l’ampliamento in vari momenti, come la presenza di una inusuale altare aperta nel perimetro megalito e rivolta verso l’esterno, a nord-est (foto 11).
L’asse principale è il solito nord-ovest/sud-est e limponente portale di ingresso è impressionante per l’abilità costruttiva e l’utilizzo di monoliti, che combaciano perfettamente, di peso e dimensioni enormi (un masso misura 6,4 metri di lunghezza per più di 3 metri di altezza) (foto 12).
La vista al tempo della sua frequentazione doveva lasciare senza fiato (foto 13). Nella prima sala si osservano rilievi su pietra ed uno splendido altare con raffigurato l’albero della vita su tutte le sue facciate (foto 14). L’ambiente presenta 9000 bovis ed attiva tutti i chakra inferiori , la seconda sala, invece, misura 12000 bovis ed attiva tutti i chakra superiori. Da segnalare, esterno al perimetro del tempio un menhir di circa 5,20 metri di altezza consacrato a 14000 bovis.
Il tempio sembra in qualche modo essere messo in relazione con lisola minuscola di Filfla (foto 15) che appare ad ovest, forse un significato rituale solare per gli antichi costruttori?
Tempio di Mnajdra (Malta)
Il complesso, incorniciato fra il tempio di Hagar Qim, la scogliera a precipizio e l’isolotto di Filfla, è reso unico per la sua ambientazione spettacolare.
Per il suo allineamento astronomico è stato soprannominato il calendario di pietra .
Il tempio è disposto in modo che negli equinozi, 21 marzo e 23 settembre, il sole penetra direttamente dal portale principale ed illuminina l’altare (foto 16). Nel solstizio destate, 21 giugno, i raggi cadono, dopo essere entrati nel tempio, sul monolite di sinistra allaltare, e nel solstizio d’inverno, 22 dicembre, sul monolite di destra (foto 17).
La facciata presenta un lungo sedile esterno che suggerisce l’antico svolgimento di riti nell’anfiteatro antistante (foto 18).
La caccia all’energie antiche sull’arcipelago maltese stavolta lascia molti dubbi: enormi conoscenze energetiche e costruttive in una strana collocazione storica. Perché in questo luogo si sarebbero formati nel 3600 a.C. i più antichi costruttori di architettura sacra del mediterraneo per poi concludere nel 2500 a.C. bruscamente e misteriosamente la loro attività?
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