“C’è una sola cosa più efficace di tutti gli eserciti del mondo, e cioè un’idea il cui momento è arrivato”
Victor Hugo
“La resistenza contro qualunque nuova idea è proporzionale al quadrato della sua importanza”
Bertrand Russell
Ma, nell’eventualità Aristotele avesse ragione, che cosa può riempire il vuoto lasciandolo “apparentemente” vuoto?
Il candidato a svolgere questo ingrato compito è sempre stato chiamato Etere; il termine “aether” in greco significa “splendore” e potremmo definirlo un continuum di energia (*) sottile di natura fluida onnipresente e onnipervasivo.
(*) Energia, definizione: è l’entità che quantifica la capacità di un sistema di compiere un lavoro.
L’importanza dell’etere
Sapere cosa riempie il vuoto è di vitale importanza, non per stucchevoli motivi speculativi o intellettuali, ma perché la materia, come dichiarò Max Planck (padre della teoria dei Quanti che gli valse il Nobel per la fisica nel 1918) di cui è fatto l’universo, il mondo e l’uomo è composta al 99,9% di….vuoto! Quindi l’etere è la matrice materiale fondamentale dell’universo e della vita!!!
La sensazionale PROVA SCIENTIFICA che tutta la materia fisica è formata da un “etere” di energia invisibile e cosciente risale almeno agli anni ’50. Il rinomato astrofisico russo prof. Nikolaj A. Kozyrev (1908-1983) ha dimostrato senza ombra di dubbio che una simile sorgente di energia deve esistere.
Qualcuno si chiederà: “Il vuoto è una matrice materiale? Ma è una assurdità. Il vuoto, per definizione, non può contenere materia!”
Grazie ai lavori sperimentali di Hal Puthoff è caduta anche questa credenza: il vuoto non è vuoto, anzi. Il vuoto è un vero è proprio “calderone ribollente”, un campo che contiene una quantità enorme di energia.
Una tazzina di “energia del vuoto” sarebbe sufficiente a portare, in un istante, tutti gli oceani al punto di ebollizione. Il vuoto assoluto è quindi in realtà pieno di un fluido “sottile” ma dotato di una sua densità.
Pa’nta Rei… Tutto scorre
Nel celebre aforisma di Eraclito si cela un’enorme intuizione.
Marco Todeschini, ingegnere italiano coetaneo di Einstein (e suo “oppositore”) e candidato al Nobel per la fisica, sosteneva che qualunque dinamica che ha luogo all’interno dell’Universo non è altro che dinamica di un etere composto da un fluido, quindi, dotato di una mobilità propria. Tutti i fenomeni del mondo fisico sono riconducibili a una solo dinamica che descrive il movimento e l’urto di masse all’interno di un movimento eterno e vorticoso dell’etere. I vortici di etere formerebbero sia i sistemi astronomici che quelli atomici, mentre le varie forme di energia radiante sarebbero onde (spiroidali) prodotte dalle vibrazioni eteriche.
Possiamo serenamente affermare senza tema di smentita che il concetto di etere permei i manoscritti del genere umano con una densità inferiore solo a quello di Amore!
E, come vedremo, i due concetti, a livello non solo metafisico o filosofico, sono in realtà lo stesso concetto!
Planck: “Tutta la materia ha origine ed esiste solo in virtù di una forza che porta un atomo a vibrare e mantenere il sistema solare insieme. Dobbiamo supporre che dietro questa forza c’è l’esistenza di una mente cosciente ed intelligente. Questa mente è la matrice di tutta la materia”
Dante Alighieri, secoli prima, nel XXXIII canto della sua Commedia si trova a dovere definire la stessa entità, e scrive: “l’amor che muove il Sole e l’altre stelle”.
Cercare di approfondire la natura più intima dell’etere ha un significato immenso! Noi siamo fatti di una miscela armonizzata con Amore di eteri condensati, noi siamo “energia, coscienza, amore” condensati.
Ogni disturbo che alteri l’armonia di questa natura energetica profonda dell’ambiente in cui viviamo o di noi stessi, altera inevitabilmente la qualità della nostra vita reale.
Kozyrev (e con lui Reich, Tesla e molti altri scienziati rigorosi) riteneva che tutte le forme di vita dovevano essere composte da un flusso spiroidale di energia invisibile, in aggiunta alle loro normali proprietà di ottenere energia per mezzo di cibo, liquidi, respirazione e fotosintesi. Il termine “flusso” richiama immediatamente una natura liquida dell’etere.
Due scienziati, Paul Stowe e Barry Mingst hanno teorizzato un modello eterico di tipo idrodinamico; per questi due scienziati l’Etere è un superfluido idrodinamico.
L’elettrone e il protone sono strutture ad anello nell’etere; gli anelli sono teorizzati come Vortici Anulari, aventi la forma di un TOROIDE ruotante alla velocità della luce; trattando l’aether come un FLUIDO IDRODINAMICO e le particelle nucleari come forme toroidali si può derivare tutta la fisica dell’atomo conosciuta.
L’aria che respiriamo, l’acqua che beviamo, gli alberi, il mare, il mondo che ci circonda, l’universo, tutto è Etere che vibra, suona e risuona. Tutto è Uno.
Ogni elemento della creazione è fatto della stessa sostanza che si differenzia solo perché vibra a frequenze diverse e produce un suono e una propria voce caratteristica e si trova ad un livello diverso di CONDENSAZIONE; la condensazione è un fenomeno che consiste nella trasformazione delle varie forme di etere in bio-etere o etere bio-vitale. Si tratta di un PROCESSO NATURALMENTE ARMONICO che consiste in un progressivo aumento di densità dell’etere del vuoto.
Bioetere puro e Vita
Il bio-etere naturale, puro, armonizzato è alla base della Vita; questo tipo di etere è in grado di:
- Aumentare la velocità di riparazione tissutale.
- Accorciare i TEMPI di guarigione. Chiamato con diversi nomi il BIOETERE è cioè in grado di OTTIMIZZARE I PROCESSI DI RIPARAZIONE, CRESCITA E DI EVOLUZIONE; ripristinando e potenziando le informazioni armonizzatrici la materia si riaggrega nella propria forma naturale seguendo lo schema ideale impiegando così il minor tempo possibile.
Conclusioni
Gli eteri vibrano incessantemente, le loro note riempiono lo spazio e il tempo intonando melodie di vita. Molti di noi non hanno più le orecchie allenate ad ascoltare questo canto o la giusta predisposizione d’animo per apprezzarlo.
Ma, mai dire mai.